Uno degli obiettivi principali da tenere presente nell’affrontare la progettazione di giardini e parchi è il tentativo di ricucire uno strappo che la mano dell’uomo ha provocato sul paesaggio molto spesso in maniera traumatica. La realizzazione anche del più bello degli edifici, sia pure realizzato da un progettista particolarmente sensibile alla tutela dell’ambiente, provoca al […]
Uno degli obiettivi principali da tenere presente nell’affrontare la progettazione di giardini e parchi è il tentativo di ricucire uno strappo che la mano dell’uomo ha provocato sul paesaggio molto spesso in maniera traumatica.
La realizzazione anche del più bello degli edifici, sia pure realizzato da un progettista particolarmente sensibile alla tutela dell’ambiente, provoca al suo intorno una zona di «ambiente bruciato», di «fili spezzati» delle trame del paesaggio che vanno in qualche modo riannodati, ricreando una sistemazione esterna in grado di ricollegarsi all’ambiente circostante fino a risaldarsi con questo. Troppo spesso si commette l’errore di non studiare gli esterni con la stessa cura del fabbricato o peggio ancora di farsi prendere la mano da una progettazione fantasiosa che nulla ha a che vedere con il paesaggio circostante e che finisce per aumentare la «violenza» che su questo è stata fatta. In questo spirito particolare importanza riveste la scelta dei materiali e delle essenze; materiali naturali, da sempre presenti in natura, quali pietra, mattoni, legno, sono da preferire a materiali artificiali come il cemento, l’asfalto, le resine ecc .. Così pure nella scelta delle piante è fondamentale l’uso di essenze autoctone o naturalizzate, evitando l’impiego di essenze esotiche o comunque estraneee al paesaggio circostante.
In questo intervento il tema risultava assai stimolante sia per la presenza di un edificio moderno, già realizzato da un altro progettista, molto ben articolato e rifinito, ma in alcuni punti un po’ troppo spigoloso, sia per la non comune caratteristica di racchiudere nello stesso edificio una fabbrica di confezioni di alta moda per signora e tre grandi appartamenti con terrazze-attico per i proprietari.
Le esigenze funzionali da soddisfare erano quindi quelle della massima rappresentatività della zona aziendale e di contro della massima riservatezza della zona padronale del giardino domestico. Le esigenze estetiche erano invece quelle di ammorbidire alcune zone un po’ troppo forti dell’edificio e al tempo stesso conservare un carattere di eleganza e prestigio indispensabili sia per l’attività di alta moda che per il tipo di abitazioni compresenti nel complesso.
Una attenta analisi delle essenze e dei materiali autoctoni della zona di Certaldo ha prodotto le scelte progettuali per risolvere al meglio il problema.
Per la progettazione del giardino sono stati utilizzati:
Nel giardino privato, più frequentato dai bambini, sono state inserite piante da frutto e aromatiche.
Le pavimentazioni pedonali e carrabili sono state realizzate in pietra e mattoni tipici della zona differenziando il disegno e l’intensita dei materiali per ciascuna differente zona del complesso.
Il progetto realizzato è Pubblicato su “Giardini–progetti per la residenza e il lavoro” Edizioni Over.
Nome
Giardino del complesso "Diliar"
Destinazione d'uso
Produttivo, commerciale e residenziale
Posizione
Certaldo - Siena
Anno
1985-1986
Stato
Completato
Prestazioni
Progetto completo delle aree esterne a terra e in copertura del fabbricato
Team di Progettazione
Progettisti
Arch. Bruno Morelli
Particolare Ingresso Merci
Particolare Ingressi degli Attici